Rivista N. 2 2016
Editoriale
SPAZIO DI RIFLESSIONE
“Depositate tutti i telefonini sulla cattedra… oggi si studia, basta giocare!”
Massimo Faggioli
L’articolo affronta il problema del progressivo calo della motivazione degli studenti. Una delle cause di questa disaffezione dei giovani verso lo studio può essere fatta risalire alla scarsa capacità della scuola di innovare gli ambienti di apprendimento, che in larga misura sono ancora funzionali a una didattica trasmissiva, basata sull’uso quasi esclusivo del libro di testo e della lezione frontale. L’ingresso nelle classi delle tecnologie digitali può aiutare la scuola ad affrontare il cambiamento ormai indispensabile di questo scenario, rendendo l’ambiente di apprendimento più vicino ai linguaggi e alle pratiche comunicative degli studenti e ricreando un ambiente basato sulla didattica laboratoriale e sull’imparare facendo che si sono persi con l’affermarsi della scuola di massa. Questo può accadere solo se non l’ingresso delle tecnologie digitali in classe non avviene solo per replicare anche a scuola la presenza invadente e pervasiva dei nuovi media nella vita dei giovani ma dopo aver compiuto una riflessione attenta sulle strategie e sui metodi di insegnamento e sul ruolo che in questo contesto possono giocare per contribuire ad allestire ambienti di apprendimento innovativi.
La Buona Scuola e il “Movimento delle Avanguardie Educative” per l’innovazione e il miglioramento scolastico
Antonella Turchi
L’articolo affronta il tema dell’innovazione scolastica, tematica che non è mai stata oggetto di provvedimenti legislativi specifici, ma che è stata oggetto di buone pratiche didattiche promosse dal basso dalle scuole italiane. Il problema della didattica innovativa è stata la sua documentazione e diffusione, in modo da poter essere esportata in altri contesti educativi e fungere da volano per un salto di qualità dell’intero sistema.
L’Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa (INDIRE) ha cercato da sempre di far emergere questa innovazione. L’ultima iniziativa in ordine di tempo è stata la promozione del Movimento delle Avanguardie Educative, che favorisce la diffusione di idee innovative nate all’interno delle scuole, coniugandole con le finalità della Legge n. 107/2015 nelle parti in cui quest’ultima promuove l’innovazione educativa e il miglioramento scolastico.
IL CONTRIBUTO DELLA RICERCA
Difficoltà matematiche: percorsi di potenziamento delle abilità numeriche e visuo-spaziali
Mirian Agus, Maria Lidia Mascia, Maria Chiara Fastame e Maria Pietronilla Penna
Numerose ricerche hanno evidenziato il ruolo centrale delle abilità visuo-spaziali nel miglioramento delle abilità matematiche nell'infanzia. Questo studio ha esaminato l'effetto di un training psicoeducativo per le abilità visuo-spaziali e/o numeriche nel potenziamento delle competenze matematiche in 146 bambini frequentanti alcune scuole primarie della Sardegna. I bambini hanno partecipato ad alcuni training di potenziamento in versione carta e matita e/o computerizzata. Ai bambini appartenenti ai gruppi sperimentali è stato presentato il potenziamento una volta alla settimana per tre mesi. Al pre-test e post-test tutti i partecipanti sono stati valutati con prove standardizzate relative alle abilità numeriche e visuo-spaziali. I risultati suggeriscono che la combinazione dei training cartaceo e multimediale per le abilità visuo-spaziali e numeriche sia più efficace rispetto alla realizzazione del singolo training numerico o visuo-spaziale.
Approccio all’apprendimento e DSA: differenze tra tre tipi di disturbo
Alice Cancer, Isabella Maria Cadirola, Marisa Giorgetti, Giancarlo Scotti e Alessandro Antonietti
Nello studio sono stati analizzati i punteggi ottenuti nel Questionario sui Processi di Apprendimento (Poláček, 2005) da 3 gruppi appaiati di 11 studenti ciascuno, di età compresa tra 9 e 18 anni (M=12.97; DS=2.1). Il campione, costituito da studenti che si sono rivolti al Centro COSPES di Milano tra il 2008 e il 2013, si suddivide in soggetti con diagnosi di Discalculia, Dislessia e con profilo assimilabile al Disturbo Non Verbale (DNV). Nei tre gruppi emergono differenti approcci all’apprendimento in funzione del ciclo scolastico di appartenenza: gli studenti con Dislessia di scuola primaria e secondaria di primo grado risultano maggiormente in difficoltà nel consolidamento dell’apprendimento, i ragazzi con Discalculia di scuola secondaria di secondo grado nella metacognizione e autoregolazione, mentre gli studenti con DNV dimostrano un approccio all’apprendimento maggiormente adeguato.
Il tablet a scuola: una nuova sfida per gli insegnanti
Elena Gatti, Laura Morganti, Daniela Villani, Claudia Carissoli, Emanuela Confalonieri e Giuseppe Riva
Negli ultimi anni, in Italia sono stati erogati finanziamenti per l’acquisto di tablet da inserire nelle scuole secondarie a cui non sembra essere seguito un processo di analisi dell’impatto che esso ha generato. Il presente contributo indaga la formazione ricevuta, la predisposizione emotiva e l’effettivo uso dello strumento in un gruppo di 72 insegnanti di tre indirizzi di scuole secondarie di secondo grado (licei, tecnici e professionali). Attraverso 4 focus group (condotti con 18 insegnanti) e la somministrazione di un questionario online (somministrato a 54 insegnanti) sono stati delineati tre profili degli attuali utilizzatori del tablet, nel contesto scolastico. L’articolo discute inoltre le principali implicazioni e gli scenari futuri per una vera accettazione e uso coerente del tablet da parte di tutti gli attori della scuola.
Prova di Fusione Fonemica di Non-Parole: un nuovo strumento per la valutazione della consapevolezza fonologica dei bambini dislessici
Maria Chiara Fastame, Anna Cardis, Grazia Campus, Silvana Grispu, Annalisa Melinu, Paola Urru e Maria Assunta Zanetti
Lo studio è stato condotto principalmente con l’intento di verificare la validità convergente di un nuovo compito di fusione fonemica di Non-Parole, oltreché la capacità del medesimo strumento di discriminare l’efficienza della consapevolezza fonologica di un gruppo di bambini con sviluppo tipico e con diagnosi di dislessia. A 34 bambini frequentanti le classi terza-quinta della scuola primaria è stata proposta una batteria di prove atte a valutare la consapevolezza fonologica e la letto-scrittura. I risultati di tale studio suggeriscono che il nuovo test qui proposto correla con diversi indici di efficienza della letto-scrittura e di consapevolezza fonologica. Inoltre il compito di fusione di Non-Parole qui proposto è in grado di cogliere le differenze di prestazione dei bambini dislessici e di quelli con sviluppo tipico.
Il programma di educazione affettivo-sessuale TeenSTAR: studio pilota di valutazione
Elena Canzi, Maria Giulia Olivari, Miriam Parise e Laura Ferrari
Lo studio intende valutare a livello esplorativo il programma di educazione affettivo-sessuale Teen STAR che ha l’obiettivo di promuovere la conoscenza del corpo, le dimensioni affettivo-relazionali ad esso connesse, il senso di responsabilità e l’autonomia di scelta nei contesti affettivi e sessuali. Sono stati valutati due corsi, seguiti da 34 adolescenti. È stata analizzata la percezione di cambiamento dopo la partecipazione al corso circa il livello di conoscenza sul tema della sessualità, l’apertura comunicativa con i genitori, le fonti di informazione circa la sessualità, l’autostima, la capacità di resistere alla pressione dei pari e la soddisfazione per il corso. Il programma favorisce una maggiore conoscenza del tema, un’immagine di sé più positiva e una migliore capacità di resistere alla pressione dei pari. Il livello di soddisfazione per il corso risulta medio-alto.
Adolescenti a scuola: burnout, engagement, relazioni sociali e resilienza
Linda Belloni e Gabriella Sabia
Il presente studio indaga l’associazione tra school burnout, engagement, relazioni sociali e resilienza in un gruppo di adolescenti italiani, con particolare riferimento alle differenze di genere. Hanno partecipato alla ricerca 310 studenti (53.5% femmine, età media M=14.5; DS=1.63) provenienti da istituti d’istruzione secondaria di I e II grado. I risultati hanno mostrato che il burnout correla negativamente con l’engagement, con le capacità di resilienza e con la presenza di relazioni sociali positive con coetanei ed insegnanti. Inoltre, le relazioni sociali correlano positivamente con l’engagement e la resilienza. Differenze di genere significative sono emerse in vari aspetti del burnout (esaurimento), della resilienza (reintegrazione con perdita) e della qualità delle relazioni (gruppo dei pari). Sono discusse le implicazioni pratiche per il contesto educativo.
Resilienza, creatività e coping: studio con un gruppo di adolescenti italiani
Laura Compagnucci
Nello studio è stata esaminata inizialmente la correlazione tra i costrutti di resilienza, creatività e coping. Sono stati anche studiati, attraverso una regressione multipla gerarchica, quali modelli predicono meglio la resilienza. Sono stati somministrati a 211 studenti (44 maschi e 167 femmine) tra i 15 e 19 anni (M= 16.68; DS= 0.92) 3 self report: RPQ, TCD, COPE-NVI. I risultati hanno mostrato che le variabili risultano essere tutte correlate tra loro, con associazioni più alte tra alcune scale del coping e della resilienza; la resilienza è predetta dall’influenza congiunta della creatività e alcune strategie di coping. Vengono analizzate le implicazioni in campo clinico ed educativo alla luce dei risultati emersi.