Intestazione Rivista Psicologia dell'Educazione
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La rivista quadrimestrale a carattere scientifico e professionale si rivolge a insegnanti, dirigenti scolastici, operatori dei
contesti educativi e formativi, psicologi dello sviluppo, dell’educazione e della formazione e vuole essere espressione della ricerca psicologica nell’ampio e variegato settore educativo

Apriamo il numero doppio del nuovo anno con una novità che ci auguriamo incontri i favori dei lettori.

 

La rivista esce in formato online con la possibilità di scaricare, dall’annata del 2019, interi nuclei tematici o singoli articoli per favorirne un maggior utilizzo e fruibilità sia per coloro che intendono avvalersene per scopi di studio o ricerca sia per coloro che vogliono adottare o replicare strumenti e buone pratiche già sperimentate in contesti educativi.

 

Un’altra novità è rappresentata dalla possibilità della ricerca per categorie in cui vengono raggruppati lavori e contributi specifici per un determinato ambito e, laddove possibile, anche indicazioni per fasce d’età od ordini di scuola, in modo che i contributi siano on demand.

 

Questo riassetto ha comportato un lavoro di revisione da parte del comitato direttivo e scientifico nel definire la strategia e anche da parte del comitato redazionale per la strutturazione del nuovo impianto sia tecnico che grafico. Pertanto la rivista esce con un doppio numero, che si sviluppa intorno a un nucleo monotematico focalizzato sul benessere scolastico e sulle dimensioni cognitive ed emotive connesse al successo sia personale che d’apprendimento (formativo).

 

Invitando alla lettura dei diversi lavori che compongono il numero e che raccontano diversi aspetti della scuola e dell’educazione sia in chiave teorica che di ottica d’intervento, riteniamo importante aprire con una riflessione sull’esperienza della pandemia che tutti abbiamo vissuto e che ha comportato e comporterà per la scuola e tutti i suoi attori un nuovo modo di pensare e star dentro ai contesti educativi (e vivere i contesti educativi).

 

Molto è stato scritto da un punto di vista divulgativo e da diverse prospettive teoriche: le posizioni e le valutazioni sulla scuola in questi mesi sono spesso state molteplici e a volte contrastanti, dipingendo scenari ora positivi ora decisamente negativi. Dobbiamo dar atto che la scuola ha provato certamente a fare fronte all’emergenza, anche se le risposte ne hanno evidenziato situazioni molto a macchia di leopardo, confermando come la nostra scuola sia differente non solo a livello di ordine ma anche di realtà territoriali. In molte situazioni essa ha saputo mettere in atto una didattica a distanza attenta sia alla dimensione d’apprendimento che a quella relazionale, facendo emergere importanti potenzialità in setting e strategie ad oggi poco frequentate o guardate con diffidenza e preoccupazione. Spesso studenti e insegnanti sono riusciti a proseguire con una buona esperienza d’apprendimento e di educazione, rispettosa degli obiettivi che la scuola si è sempre posta di contribuire a sostenere lo sviluppo integrale della persona. Rispondere in tempi rapidi ed efficaci all’emergenza non è stato facile; diverse fatiche, incomprensioni e mancanze hanno reso frammentario, poco efficace e poco orientato al benessere il periodo di lockdown. La riflessione proposta va quindi nella direzione di mettere l’accento sulle capacità di bambini e ragazzi di cogliere e gestire sfide e criticità in modo nuovo e positivo, grazie a contesti educativi pronti e attenti. Sarà, quindi, molto importante saper tenere traccia di quanto avvenuto e riflettere sulle diverse esperienze, a partire dalla didattica a distanza, per adottare la visione di una scuola che capitalizza quanto fatto, evitando atteggiamenti di chiusura e negazione dell’esperienza perché troppo diversa da quella consueta e troppo lontana dagli obiettivi formativi. Le esperienze vanno riconosciute e utilizzate per apprendere ciò che prima non si sapeva: ripartire a settembre non sarà infatti solo una questione organizzativa di spazi e di misure di sicurezze. Sarà un ripartire riprendendo il discorso dove si è interrotto e rielaborare quel “tempo sospeso” di mesi a distanza trovando nuovi significati, non solo sotto in termini cognitivi, ma valorizzare i nuovi spazi relazionali e sociali sperimentati.

 

Ci auguriamo – e sarà il nostro obiettivo – che anche nei nostri prossimi numeri la rivista possa accogliere lavori che testimonino l’esperienza della scuola al tempo del Covid, offrendo occasioni di confronto, scambio e riflessione.

 

Siamo certe che i lavori del nucleo monotematico, centrato su un argomento rilevante qual è il benessere emotivo e cognitivo a scuola, così come le ricerche e le esperienze proposte, possano offrire spunti, oltre che modelli d’interventi efficaci da replicare.

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