Intelligenza entitaria o incrementale. Che cosa pensano gli insegnanti?
Maria Pia De Sandro e Lucia Bigozzi
Il presente contributo di ricerca si è occupato d’indagare le teorie implicite dell’intelligenza in 610 (57 maschi e 523 femmine) insegnanti italiani appartenenti ai diversi ordini di scuola, da quella dell’infanzia alla secondaria di secondo grado, tramite la somministrazione di un questionario autovalutativo. Nel farlo ha anche esaminato se caratteristiche demografiche e di status come il genere, l’età, il titolo di studio (diploma o laurea), gli anni d’esperienza professionale, la posizione lavorativa (a contratto determinato o indeterminato) e la materia insegnata (socio-umanistica o scientifica) determinino differenze nella rappresentazione dell’intelligenza. Le analisi sono state condotte con il test di Kruskal-Wallis e i risultati dimostrano che la maggior parte degli insegnanti (367) possiede una teoria incrementale dell’intelligenza e che gli insegnanti precari concepiscono l’intelligenza come più incrementale rispetto ai docenti di ruolo (p < .05).