Per una scuola dai corpi e dai ritmi viventi Riflessioni sulla natura transdisciplinare del fare musica
Gianni Nuti
Il contributo intende sostenere il valore transdisciplinare della comunicazione sonoro-musicale all’interno di un modello di scuola multidimensionale, disponibile a adottare più strumenti trasmissivi e traspositivi per promuovere l’apprendimento e aperta all’intersezione creativa tra singole aree disciplinari. In una prospettiva neorinascimentale di recupero di corrispondenze sistematiche tra arti e scienze, si promuove una ricomposizione dei saperi computazionali e simbolici, logico-razionalistici ed empirici, riconoscendo alla pratica artistica lo stesso scopo di ricerca delle ragioni di senso e di evoluzione dell’esistere attribuito al pensiero scientifico e permeando tutte le strade per i saperi di una consustanziale presenza di misura ed emozione, di calcolo e costruzione di legami affettivi tra persone e cose. Si suggeriscono, come punti trasversali di contatto: il riconoscimento di profili di corporeità, di musicalità dei comportamenti esperiti dalla specie umana in ogni epoca e luogo con stili differenti, individuali e collettivi; la relazione tra il tempo della musica e quello esistenziale, la lotta simbolica contro lo scorrere e la fine delle cose e delle forme di vita. Di tutto questo è fatta la musica e perciò non può essere considerata una tra le “educazioni”, ma una strada possibile per comprenderle tutte.