LE RAPPRESENTAZIONI DEL CYBERBULLO E DELLA CYBERVITTIMA TRA GLI ADOLESCENTI ITALIANI: UN’INDAGINE ESPLORATIVA
Maria Assunta Zanetti Dipartimento di Scienze del Sistema Nervoso e del Comportamento, Sezione Psicologia – Università di Pavia
Mirian Agus Dipartimento di Pedagogia, Psicologia, Filosofia – Facoltà di Studi Umanistici - Università degli Studi di Cagliari
Maria Lidia Mascia Dipartimento di Pedagogia, Psicologia, Filosofia – Facoltà di Studi Umanistici - Università degli Studi di Cagliari
Vanessa Spiga Dipartimento di Pedagogia, Psicologia, Filosofia – Facoltà di Studi Umanistici - Università degli Studi di Cagliari
Maria Pietronilla Penna Dipartimento di Pedagogia, Psicologia, Filosofia – Facoltà di Studi Umanistici - Università degli Studi di Cagliari
In una società ipertecnologica quale l’attuale, caratterizzata da una sempre maggiore possibilità di connessioni costanti, bambini e ragazzi sono precocemente esposti all’utilizzo delle nuove tecnologie, che essi utilizzano per esprimere se stessi e per relazionarsi con gli altri. La mancanza di un’adeguata preparazione all’uso corretto di tali strumenti li espone tuttavia a notevoli rischi: le relazioni interpersonali, infatti, vengono stravolte a tal punto che spesso la dimensione virtuale ha la stessa valenza di quella reale o vi si affianca in modo complementare. Diretta conseguenza è la crescita, negli ultimi anni, di episodi di cyberbullismo che hanno avuto e continuano ad avere significative ripercussioni sul benessere individuale dei singoli soggetti.
Il presente lavoro ha indagato la percezione dei ruoli di cyberbullo e cybervittima in un campione di adolescenti di età compresa tra i dodici e i quindici anni, residenti in Sardegna e in Veneto, attraverso un questionario costituito da 48 item.
I risultati mostrano rappresentazioni eterogenee del cyberbullo e della cybervittima; alcuni di essi esprimono una forte preoccupazione per la diffusione del fenomeno, mentre altri appaiono indifferenti. Tali dimensioni possono essere spiegate in sia relazione al contesto socio-culturale di provenienza sia alle esperienze direttamente vissute.
Le dimensioni individuate permettono quindi di confermare i paradigmi identificati dalla letteratura, consentendoci così di tracciare profili differenziati sulla base dell’esperienza di questo fenomeno. Le differenze di genere che si apprezzano nelle vittime, unitamente alle caratterizzazioni legate all’apparente circolarità del fenomeno, confermano le peculiarità del ruolo di cyberbullo sopra enucleate.
Cyberbully and cybervictim representations
in the Italian adolescents: an exploratory study
Maria Assunta Zanetti Dipartimento di Scienze del Sistema Nervoso e del Comportamento, Sezione Psicologia – Università di Pavia
Mirian Agus Dipartimento di Pedagogia, Psicologia, Filosofia – Facoltà di Studi Umanistici - Università degli Studi di Cagliari
Maria Lidia Mascia Dipartimento di Pedagogia, Psicologia, Filosofia – Facoltà di Studi Umanistici - Università degli Studi di Cagliari
Vanessa Spiga Dipartimento di Pedagogia, Psicologia, Filosofia – Facoltà di Studi Umanistici - Università degli Studi di Cagliari
Maria Pietronilla Penna Dipartimento di Pedagogia, Psicologia, Filosofia – Facoltà di Studi Umanistici - Università degli Studi di Cagliari
In today’s hyper-technological society, characterized by an increasing possibility of constant connections, children are exposed early to the use of new technologies that they use to express themselves and to relate with the others. The lack of adequate preparation for the correct use of these instruments, however, exposes children to considerable risks: interpersonal relationships, in fact, are distorted to the point that the virtual dimension often has the same value as reality or merges with it in a complementary way. An increase in instances of cyberbullying is a direct consequence, and these events have a significant effect on the well-being of individuals.
The present study investigated perception of the roles of the cyberbully and the cybervictim in a sample of adolescents aged between twelve and fifteen years, residents in Sardinia and Veneto, through a questionnaire consisting of 48 items.
The results show diverse representations of the cyberbully and cybervictim; some express a strong concern about the spread of the phenomenon, while others appear indifferent. This diversity can be explained both in relation to the wider socio-cultural context and to direct individualistic experience.
The dimensions identified confirm the paradigms identified in the literature, thus enabling us to trace profiles differentiated on the basis of this phenomenon. Gender differences identified in the victims, along with the characterizations linked to the apparent circularity of the phenomenon, confirm the distinctiveness of the role of the cyberbully.
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